Questo paradiso, unico in Spagna, composto da tre isolotti uniti in maniera naturale, si trova a 5 Km al largo della costa, di fronte a Santa Pola, che a sua volta si icontra a 20 Km da Alicante, 50 da benidorm e a circa 25 Km da Torrevieja.È un punto di riferimento per il turismo della Comunità Valenciana e si trova in testa alle classifiche dei 10 migliori luoghi dove viaggiare.

Per arrivare da benidorm si puó salire su di una nave che, dopo un'ora e mezza di viaggio, ci fa sbarcare nel porto dell'isola dove possiamo passare la giornata per poi rientrare nel tardo pomeriggio. A Santa Pola possiamo trovare imbarcazioni che realizzano numerosi viaggi nel corso della giornata.ê il porto con più offerta di trasporti. Da Alicante e da Torrevieja, ci sono piú partenze durante la giornata, peró l'offerta é molto piú ridotta rispetto a quella di Santa Pola.
Tabarca è l'unica isola abitata della Comunità Valenciana. Hauna larghezza di 1800 metri per cuiè molto facile visitarla tutta in un solo giorno.

Si conservano ancora le mura, monumento del secolo XVIII, che ricordano l'epoca della pirateria e le battaglie navali, così come la sua chiesa che fu scotruita nel 1769. La costruzione del faro iniziò nel 1850.

Avventurati a conoscere un'isola particolare che centinaia di anni fa fu il covo di pericolosi pirati berberi il cui spirito ancora vive nelle cale e spiagge di Tabarca. Fermati a dormire in un hotel o in una casa tipica dell'isola e vivi un'esperienza magica.

Nell'siola di Tabarca, e nella sua stessa spiaggia, sono stati ritrovati resti dell'epoca romana (di cui possiamo vedere alcuni esemplari nel suo museo), che indicano che giá fu abitata nell'antichitá, anche se non ci sono rovine che indichino che vi fu un insediamento stabile nell'isola e non ci sono informazioni al rigurado. Nonostante questo, esistono resti di una necropoli, rsti di imbarcazioni affondate che ancora conservano le anfore, così come alcune case o edifici forse di uso artigianale.

È possibile che Tabarca si identifichi con l'isola Planesia degli antichi greci, che Strabone, uno dei suoi viaggi, descrisse come un'isola di Spagna molto pericolosa a causa delle numerose rocce che meergono dalle sue acque o che restano nascoste a poca profondità e per questo si racconta di molti naufragi di navigli romani che sono stati trovati attorno all'isola di Tabarca. Anche il geografo ceuta al-Idrisi la chiamó "Blantista" facendo riferimento al suo nome greco.

Durante il secolo XIII si iniziano a pianificare le fortificazioni. I manoscritti relativi alla costruzione della prima torre difensiva risalgono all'anno 1337, però non si sa con certezza se l'opera fu realizzata, in quanto non esistono informazioni al rigurado. Nle XV secolo, nell'anno 1427, fu pianificata la costruzione di un sistema di difesa per evitare che l'isola venisse occupata dai corsari berberi che veniva dalle coste algerine e la utilizzavano come accampaneto base per lanciare attacchi verso la campagna di Alcante e il basso Vinalop'o, navigando nelle sue acque sino ad arrivare alla costa. In quest'epoca l'siola fu conosciuta como l'Isola di San Paolo (Illa de Sant Pau). Si dice che proprio qui sbarcó l'apostolo. Fu anche conosciuta come Isola Piatta (Illa Plana), anche se ci sono cronisti che la associano ai nomi Alones Insula e isolotto di Santa Pola.

Durante il regno di Filippo III di Spagna, si valutó l'idea di costruire un'enorme fortificazione, peró quest'idea perse di forza a causa del costo esorbitante che supponeva. Nonostante tutto, durante l'anno 1760 si iniziarono a realizzare le prime costruzioni di edifici nell'isola grazie al conte di Aranda, che partecipò anche alla colonizzazione della Sierra Morena. La storia della tabarca attuale inizia nell'anno 1768, con Carlos III, grazie al frate mercenario Juan de la Virgen, che lberò un gruppo di 69 famiglie liguri, governate in quel momento dalla Repubblica marinara di Genova si trovavano in quel momento nell'siola tunisina di tabarka. Quest'isola si trovava a una distanza di 300 metro dalla costa nordafricana ed era stata conquistata dal re di Tunisi nel 1741 che rese schiavi tutti i suoi abitanti. Rimasero schiavi sino al 14 di ottobre del 1768, quando incominciò la liberazione che si protrasse sino all'8 di dicembre di quell'anno. La cosa più probabile fu che i tabarquini poterono arrivare per mare a Cartagena e da lì via terra sino alla città di Alicante, dove si installorono in forma provvisoria nel collegio della Compagnia di Gesù, che rimase libero dopo che i gesuiti furono espulsi nel 1767. La data più contrastata del loro arrivao ad Alicante è il 19 di marzo del 1769. In seguito il conte di Aranda trasportò quste famiglie all'isola di Santa Pola (Isola di tabarca), con il fine di assegar loro una residenza simile a quella da cui provenivano e dove potessero continuare a solgere le loro attività, come la pesca, che già svolgevano nel loro paese di origine. Il conte pensò anche che una popolazione civile stabile nell'isola potesse essere più vantaggiosa nel momento di mantenere il controllo dell'isola. Per questi motivi, oltre a costruire la fortezza, si costruirono anche le case, formando un insediamento degno di essere chiamato città, che venne battezzato con il nome di Nuova tabarca. In quegli anni la sua popolazione era di 296 abitanti. Di questi tabarquini si sa che 31 venivano dall'italia e 137 da Tabarka. In totale furono 296 y tabarquini installati nell'isola dei quali 31 erano nati in italia, 137 a tabarka, 70 durante la schiavitù tunisina e altri 58 durante la schiavitù di ALgeri.